Attaccati alle proprie radici!

“E se anche sapessi che domani finisce il mondo, oggi stesso pianterei il mio alberello di mele.” (Martin Luther King)

Tutti sanno che gli alberi presenti in città aiutano a vivere meglio. Tanti sono i motivi, anzitutto producono l’ossigeno che ognuno di noi, e ogni altro essere vivente, respira. La chioma di 25 mq di un piccolo albero produce la quantità di ossigeno di cui una persona ha quotidianamente bisogno. Combattono l’inquinamento, infatti neutralizzano parte dei gas tossici presenti nell’aria, trattengono le polveri e sono un filtro naturale dell’atmosfera. Riducono i rumori e, con le loro fronde, in estate oltre all’ombra producono un abbassamento della temperatura. È accertato che la presenza di alberi contribuisce a renderci più “positivi”, cioè aumentano il nostro benessere sia fisico che psichico: avere più alberi significa quindi migliore qualità ambientale e sociale. Per questo sono sempre più numerose le città che prevedono la possibilità per i loro cittadini, e non, di contribuire all’aumento e/o alla sostituzione del verde urbano. Poter aggiungere la nostra cittadina a questa lista sarebbe un ulteriore motivo di orgoglio per tutti noi cassanesi. Si potrebbe obbiettare: esiste già una legge che “obbliga” i comuni a piantumare un albero per ogni bimbo nato, e l’Amministrazione la applica. Ma nella vita di ciascuno di noi ci sono momenti e situazioni che vorremmo ricordare per sempre, un albero è per definizione un punto fisso, e in questo modo potremmo fissare nel tempo il nostro ricordo. Esiste già una legge, la 10/2013 “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, in cui al comma 2 art. 1 si prevede che i comuni con popolazione superiore ai 15.000 abitanti stabiliscano una procedura di messa a dimora di alberi quale contributo al miglioramento urbano, i cui oneri siano posti a carico di cittadini, imprese o associazioni per finalità celebrative o commemorative. Cassano ha già l’elenco delle specie arboree selezionate per le piantumazioni, ma è necessario specificare ulteriori dettagli. Per esempio, riguardo alla loro collocazione, si può dare priorità alle aree verdi delle scuole, o ai parchi, o ai giardini di quartiere, o addirittura utilizzare un posto indicato dal donatore. Oltre all’acquisto, la donazione dovrebbe sostenere la posa e la manutenzione delle piante almeno per i primi due anni, e l’eventuale sostituzione in caso di non attecchimento. Occorre poi riconoscere al donatore il suo gesto, come? Con una targhetta sul tutore o creando un ”Albo dei Donatori”? Sono iniziative utili a rafforzare il legame tra l’identità dei cittadini e il luogo in cui si vive, a rendere più vivibili i nostri quartieri insieme alle persone che lì abitano. Radicare l’amore per l’ambiente non come qualcosa di astratto, ma come un bene reale al quale tutti possono e devono contribuire è sicuramente l’obbiettivo finale di questa proposta: semplice, bella e fattibile.

Le mani dei bambini che piantano il giovane albero su suolo nero ...