Accessibilità universale: per migliorare il benessere e favorire l’occupazione
Fortunatamente si fa un gran parlare, da qualche anno, di “accessibilità universale” e di ambienti e città “senza barriere”.
In molte città italiane sono già nati “laboratori dell’accessibilità universale” con lo scopo di coinvolgere tutti i soggetti economici e sociali del territorio nella creazione di un modello di sviluppo innovativo per la qualità della vita, il comfort ambientale e di benessere di tutte le cittadine e i cittadini.
L’obiettivo è quello di offrire a ciascuno la possibilità di godere la vita, studiando e progettando con rigore scientifico soluzioni tecniche e buone prassi capaci di trasformare la realtà alla luce delle nuove forme di accessibilità globale, creando inoltre momenti di svago e nuove opportunità culturali attraverso la realizzazione di eventi. Un esempio è la mostra “Vietato non toccare”, primo percorso museale tattile-olfattivo- sonoro, avviato nel 2004, che si visita al buio e che mette in grado tutti i visitatori di esplorare in piena autonomia gli ambienti del percorso
Va ricordato che il 70 % delle disabilità non è immediatamente visibile, che le differenze interpersonali non sono solo di tipo fisico, ma anche culturale, sensoriale e cognitivo, e che un soggetto nell’arco della propria vita modifica le proprie caratteristiche, acquisendo gradualmente delle disabilità: le Nazioni Unite stimano che entro il 2100 il 22,3% della popolazione mondiale avrà un’età intorno ai 65 anni, nel 2010 il dato era pari al 7,6%. Secondo una relazione dell’UE, entro il 2060 quasi un terzo degli europei avrà 65 anni o più, su una popolazione totale di 517 milioni.
Questi dati ci devono far riflettere sulle strategie da mettere in atto perché l’ambiente in cui viviamo, negli anni a venire sia sempre più accessibile, usabile in maniera sicura per tutti.
Dobbiamo sfruttare al meglio e da subito le opportunità che si presentano per adattare ambienti, sistemi e servizi ad una popolazione sempre più anziana, ma che dovrà necessariamente vivere il più possibile in autonomia.
Un’occasione da non perdere
Una occasione di stimolo interessante per cominciare questo processo di trasformazione dell’ambiente nella città di Milano è venuta dall’evento di EXPO, occasione unica per cercare di mettere a proprio agio visitatori, non solo del sito Expo, ma di tutta la città, oltre a stazioni e mezzi pubblici anche musei, ristoranti, esercizi commerciali e così via. Realisticamente pensiamo che solo qualche via sarà pronta per maggio, ma è comunque positivo che si sia avviato un processo che non potrà più tornare indietro.
Anche Cassano ha la possibilità di giocarsi bene le sue carte, con l’occasione di riprogettazione del centro che deriverà dalla deviazione del traffico sulla tangenziale. Creare una mobilità ciclopedonale “for all” in centro potrebbe essere il primo passo verso una città più vivibile, più “usabile” da parte di tutti i suoi abitanti, per favorire un sano sviluppo sociale dei nostri bambini e una maggior autonomia degli anziani che si renderà necessaria negli anni a venire.
Il tema di Expo solleva poi una serie di problematiche relative al cibo, che se dev’essere, ovviamente, prima di tutto accessibile a tutti (nel senso che tutti gli uomini devono avere accesso a cibo sufficiente al proprio sostentamento), è anche vero che, laddove le problematiche di approvvigionamento del cibo sono mediamente superate, va garantito per tutti un accesso a cibi rispettosi delle differenze di ciascuno, relativamente alle intolleranze, alle diverse culture, alle scelte personali.
I ristoratori che non l’hanno ancora fatto dovrebbero attrezzarsi perché il rispetto delle differenze sarà sempre più richiesto da parte delle persone, pertanto gli esercizi organizzati in tale senso saranno sempre più apprezzati.
Turismo per tutti
Ultimamente il mio impegno in ambito turistico ha avuto due momenti molto belli: la partecipazione in settembre alla stesura del Manifesto di Matera (che vi invito a leggere on-line) e la partecipazione in novembre, a San Marino, alla prima conferenza europea sul turismo per tutti.
Di quei giorni mi sono rimaste impresse la grande disponibilità del Sindaco di Matera ad ascoltare le nostre istanze e le parole di Antonella Correra ( responsabile del turismo alla Direzione generale Impresa e Industria della Commissione Europea) incontrata a San Marino, che ha fornito questi dati: nel 2012 il mercato del turismo accessibile in Europa valeva 800 miliardi di euro (considerando anche l’indotto) e occupava oltre nove milioni di persone.
Quello del turismo per tutti è un mercato che non conosce saturazione: più si migliora, più cresce. E offre un ritorno dell’investimento (Roi) in circa un anno. Il “non fare”, ovvero non attuare nessuna politica di miglioramento dell’accessibilità, secondo i dati europei costa 420 miliardi di mancati guadagni, la metà dell’operazione di salvataggio della Grecia.
In Europa si stima che le persone con bisogni speciali oscillino fra gli 80 e i 120 milioni, a seconda dei criteri di misurazione, e questo dato è in forte crescita a causa dell’invecchiamento continuo della popolazione.
Cassano ha da poco costituito, insieme ad altri 11 comuni che si affacciano lungo il corso dell’Adda, il Distretto dell’Attrattività, intorno ad un progetto che è turistico e di promozione del territorio insieme e che punta proprio ad un’offerta turistica For All. Questa scelta progettuale comporta il coinvolgimento della gente nelle varie fasi del progetto e la collaborazione con molte delle realtà locali che, direttamente o indirettamente, potrebbero fornire spunti di interesse turistico. Inoltre si dovrà predisporre la necessaria formazione sull’accoglienza dei turisti, in particolare delle persone con bisogni speciali. Queste attività potrebbero consentire interessanti occasioni di occupazione per i nostri giovani e non solo.