Al termine della pausa estiva, la ripresa delle attività consiliari nel nostro comune presenta già un’agenda ricca di temi importanti. Oltre all’approvazione del pofit (…) e del bilancio consolidato, entro la fine dell’anno il nostro comune dovrà portare a termine la gara d’ambito per l’affidamento della gestione della rete del gas per l’ATEM di cui il nostro comune risulta essere stazione appaltante. Ma facciamo un passo indietro. Con il d.lgs 164/2000 è stata avviata la liberalizzazione del servizio di distribuzione della rete del gas, la quale si è concretizzata più di dieci anni dopo con la creazione degli ambiti territoriali ottimali (ATEM). A partire dal 2012 per legge sono scaduti tutti i contratti di concessione del servizio di distribuzione del gas in essere nei comuni italiani. Secondo quanto previsto dalla legge, a partire da questa data i comuni non possono più bandire gare individuali per la gestione dei servizi di distribuzione del gas, ma all’interno degli ATEM sono obbligati ad aggregarsi ed affidare la gestione della distribuzione mediante un’unica gara d’ambito. Nonostante la legge sia entrata in vigore già 7 anni fa, a causa di diversi problemi nella sua applicazione, la data ultima per l’attuazione delle gare d’ambito è stata prorogata di anno in anno fino al 2019. Nel 2019 non è stata più concessa alcuna proroga, quindi il nostro comune entro la fine dell’anno deve necessariamente bandire la nuova gara in quanto ente capofila dell’ATEM di cui è parte. Nel nostro comune la gestione della rete gas è attualmente affidata ad A2A, con la quale vi è in essere un contratto di concessione con un canone particolarmente elevato, che frutta al comune 400.000 euro annui. Secondo uno studio commissionato dal comune presso una società privata (SCIARA), con le nuove regole istituite dal d.lgs 164/2000 la nuova concessione del servizio di distribuzione frutterebbe al comune di Cassano d’Adda solo 160.000 euro il primo anno e destinati a diminuire negli anni successivi. Purtroppo la nuova legge, scritta per inserire un certo regime di liberalizzazione nel settore, finisce per penalizzare notevolmente i comuni che, come nel caso di Cassano d’Adda, ottenevano una considerevole remunerazione dalla concessione di questo tipo di servizio. Inoltre il canone di gestione della rete del gas rappresenta per il comune una voce di entrata ordinaria, quindi un eventuale disavanzo di 240.000 euro annui nel bilancio comunale dovrebbe essere appianato mediante opportuni tagli alle spese, che in questi anni di ristrettezze economiche sono difficili da immaginare. La legge però, oltre ad aver inserito l’obbligo di istituire le gare d’ambito mediante la creazione degli ATEM, concede ai comuni l’opportunità di vendere la propria rete di distribuzione ma solo prima di indire la gara d’appalto. Sempre secondo lo studio della società Sciara, la vendita della quota di rete del gas di proprietà potrebbe fruttare al comune di Cassano d’Adda fino a 4.5 mln di euro. Se il comune riuscisse a valorizzare l’impianto di distribuzione a questa cifra, si potrebbe pensare di destinare questi soldi per abbattere alcune spese fisse attualmente presenti nel bilancio: ad esempio l’estinzione del mutuo della casa di riposo e interventi di efficientamento energetico. Un investimento intelligente di queste risorse potrebbe permettere un abbattimento delle spese fisse del comune di quei 400.000 euro che rappresentano oggi l’entrata dalla gestione della rete del gas. Rimarrebbero inoltre alcune risorse disponibili per effettuare ulteriori investimenti sulle infrastrutture del nostro territorio, che in questi anni di difficoltà economiche per i comuni sono stati spesso rimandati. Se, invece, non si vendesse la parte di rete gas di proprietà del comune prima della gara, non sarà più possibile farlo dopo, se non alla scadenza dell’appalto tra 12 anni. Nel frattempo il valore della rete è destinato a diminuire, anche a causa di inevitabili interventi di riqualificazione di una struttura che ha ormai più di 60 anni. Ci troviamo a vivere un periodo non particolarmente favorevole per gli enti locali: la legislazione negli ultimi anni sembra abbia voluto deliberatamente penalizzare i comuni. Come amministratori locali siamo chiamati a effettuare delle scelte economiche ben ponderate al fine di continuare a garantire sul territorio un adeguato livello dei servizi che negli anni abbiamo istituito. Appare quindi opportuno cogliere l’occasione che ora si presenta.
Rete Gas: un’opportunità da non perdere
- 1 Ottobre 2019
- Claudia Mapelli
- Casa di riposo, Cassano d'Adda
- Comments are Closed
- 0