Approfondiamo i quesiti

Uno dei due quesiti referendari sull’ acqua prevede l’abrogazione dell’art. 23 bis (dodici commi) della Legge n. 133/2008 , relativo alla privatizzazione dei servizi pubblici di rilevanza economica.

L’articolo 23 bis del decreto 112/2008 convertito dalla legge 133/2008 parla in generale dei servizi pubblici e non solo di acqua, ma non è vero che in caso di abrogazione dell’articolo di legge decade la possibilità di assegnare all’esterno i servizi pubblici.

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Referendum sul nucleare: torna in campo la disinformazione

Da pochi mesi è trascorso il 23° anniversario del referendum sul nucleare (8 e 9 novembre 1987) indetto a seguito del disastro di Chernobyl. Il risultato è a tutti noto: il 65% della popolazione italiana decise per un no al nucleare. Poiché il governo Berlusconi, ignorando le scelte della stragrande maggioranza degli italiani, ha nuovamente puntato sul nucleare, siamo ancora una volta chiamati ad esprimerci su questa scelta energetica.

Dopo il terribile incidente ai reattori di Fukushima, il governo con una moratoria ha furbescamente rinviato le decisioni per un anno ed ha poi maldestramente cercato col decreto omnibus di far decadere il referendum, sperando che così i cittadini non vadano a votare anche per gli altri quesiti referendari, ma non ha nessuna intenzione di abbandonare il nucleare: per questo diventa fondamentale che gli italiani esprimano il proprio parere partecipando al nuovo referendum che si terrà il 12 e 13 giugno. Read More

Earth Day: giornata della terra in salsa Cassanese

Oggi, 22 aprile, si celebra l’Earth day, la giornata della Terra. Si tratta di un evento nato 41 annni fa negli Usa, una delle nazioni sul banco degli imputati per la mole d’inquinamento che produce, con lo scopo di far capire quanto ci possa costare, sia in termini di possibilità di sopravvivenza sia economici, il continuare ad avvelenare il nostro pianeta.

Da quel primo sussulto ecologista il movimento a difesa del pianeta di strada ne ha fatta tanta e oggi l’ambiente risulta essere una delle issues imprescindibili in ogni agenda politica che si rispetti. Qualcuno poi ha anche calcolato quanto l’aggressione alla Terra da parte dell’uomo ci possa costare in termini di sicurezza fisica ed economica. Certo si tratta di calcoli non precisi, ma comunque stime di valore. Ad esempio l’ex chief economist della Banca Mondiale, Nicholas Stern, ha affermato come sia necessaria una correzione del sistema produttivo basato sui combustibili fossili: ignorarlo significa affrontare danni compresi tra il 5 e il 20% del Pil mondiale.

Allo stesso modo è stato calcolato quanto sia conveniente la difesa della Terra: preservare una foresta, ad esempio, garantisce un valore che arriva fino a 15mila euro per ettaro all’anno. Aldilà del mero conto economico, noi riteniamo sia un dovere morale  la salvaguardia del nostro ambiente, un dovere dettato dall’esigenza di lasciare un posto “pulito” a chi verrà dopo di noi. Cassano Etica Ecologista rivendica quindi con forza la necessità di fare nella nostra città una politica. Per questo diciamo no al consumo di suolo. A Cassano si è costruito troppo e male e perdere terreno agricolo significa pagare una tassa di circa 80 euro per ogni cittadino, molto di più dei presunti benefici che deriverebbero dalla continua urbanizzazione. Vogliamo diventare autonomi energeticamente, perché produrre elettricità con il sole significa non pagare più bollette e risparmiare, ma anche contribuire a non immettere gas serra nell’atmosfera. Più biciclette e meno macchine è poi un altro obiettivo da perseguire, perché andare con le due ruote fa bene alla salute e consente anche di ammirare le bellezze della nostra città, oltre a non congestionare con le automobili il centro di Cassano. Infine riscoprire la gioia di vivere con meno stress e lentezza per stare meglio. Vogliamo una città con più gente sorridente e attenta agli altri perché è così che si contribuisce a fare di Cassano un luogo più sicuro.

Gian Paolo Locatelli